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[APH] "Da Matthew", CubaCanada; One-shot.

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Sushi;(precotto)
view post Posted on 4/1/2010, 12:31




Nick Autore: sushiprecotto_chan.
Titolo: "Da Matthew" (link EFP)
Fandom: Axis Power Hetalia.
Personaggi/Pairing: Canada (Matthew Williams), Cuba, CubaCanada.
Disclaimer: I personaggi e la storia (ahimé) non mi appartengono, ma sono sono solo e soltanto di Hidekaz Himaruya. La fiction non è stata scritta a scopo di lucro, bensì per piacere personale.
Avvertenze: Shounen-ai, One-shot.
Genere: Generale, Introspettivo.
Rating: Verde.
Note: 1. Prima fiction che pubblico nel fandom di Hetalia e che scrivo sulla coppia Cuba x Canada, una delle mie preferite. <3 Creata di getto, per festeggiare il natale.
2. Il nome “Miguel” non è propriamente quello di Cuba, ma un’autrice di fanfic_italia lo aveva inserito in due sue fic ed io ho voluto mantenerlo. Indi per cui appartiene solo a © maharetishtar.
3. Fiction partecipante al One Hundred Prompt Project, con il Prompt 96: tema libero. 425 parole contate con Word.
Bon; spero possa piacervi. (: Ovviamente l'ho scritta senza nessuna pretesa.
The One Hundred Prompt Project


“Da Matthew”




L’osservò, mentre metteva le ultime decorazioni necessarie all’albero di natale nel soggiorno.
Matthew aveva per natura un modo di fare le cose molto delicato, fattore forse derivato dalla sua pacatezza.
Ogni piccola palla che posizionava fra i rami del abete sembrava riflettere questa delicatezza, poiché la maggior parte erano di vetro reso morbido e rotondeggiante da chi lo aveva soffiato, tanto da farlo sembrare una bolla di sapone.
Il ragazzo stava in piedi sulla scala, i piedi leggermente protesi verso l’alto per arrivare ai punti più alti. Stava finendo in quel momento di circondare l’albero con un filo d’argento.
Miguel per natura non era abituato a tutto quello.
Non che a Cuba non festeggiassero il natale – tutt’altro, era risaputo quanto il suo paese amasse le feste d’ogni genere –, tuttavia non lo aveva mai passato in un luogo freddo e nevoso come il Canada, e la cosa gli era completamente nuova.
<< Ecco qui! Finito! >> ululò felice Matthew, nello scendere dalla scala per ammirare il suo lavoro.
Miguel si avvicinò all’albero, corrucciato.
<< Espera, hai dimenticato questa. >>
Il cubano prese tra le mani quello che l’altro aveva lasciato nella scatola, avvolto tra mille pezzi di carta.
Era una delle bolle che osservava prima, solo un po’ più consumata e con il vetro ormai diventato grezzo.
<< Oh, è vero. Thank you! >> fece l’altro, tendendo la mano.
Miguel a Cuba era abituato a festeggiare il natale tra il caldo, con gente che cantava e correva nelle strade, parate con vestiti colorati ed equilibristi.
Quel modo di stare in casa, creando alberi, presepi e decorazioni non era qualcosa a cui era avvezzo – un po’ troppo da America, per i suoi gusti, anche se l’aspetto europeo in fondo lo interessava.
Però, era anche da Canada. Quel modo molto intimo e personale di stare intorno al fuoco, aspettare con pacata seppur ugual gioia il giorno dopo, l’idea di stare insieme in quel nido che è la casa alle persone a cui si tiene, era molto da Matthew.
Sul viso del cubano si dipinse un mezzo sorriso.
<< Faccio io, non ti preoccupare. >>
Mise l’ultima palla vicino alla cima dell’albero, al centro ed in alto, dove la si poteva vedere.
Nello stesso momento, suonò la mezzanotte del ventiquattro dicembre.
Se era da Matthew, in fondo non c’erano problemi.
<< Feliz Navidad, Matthew. >>
Perché, ed ormai lo sapeva, per lui non esisteva persona più piacevole.
<< Merry Christmas, Miguel. >> gli rispose l’altro.
In viso, aveva il più bel sorriso che il cubano avesse mai visto.



Espera: Aspetta.
Feliz Navidad: Buon Natale.
 
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